La buona matrigna in battaglia: strenua difesa dal 1885
Il nostro comandante Antonio Borgogna è pronto alla battaglia a colpi di cultura. Chi lo accompagna? Angeli in armatura? Animali feroci? Soldati? No, la sua vice comandante è proprio la gallina dipinta da Gaetano Chierici nel 1885. L?artista emiliano dipinge la gallina intenta a difendere i piccoli anatroccoli dall’attacco dei topi, invasori sgraditi nella quiete del pollaio. Vi starete chiedendo il perché di una scelta così particolare. La realtà è che la buona matrigna del pittore emiliano si presta a essere una perfetta ambasciatrice del gusto di Antonio Borgogna nella nostra battaglia tra musei. Ne La buona matrigna sono riconoscibili precise scelte estetiche tipiche del nostro comandante che lo guidarono nel comporre la sua collezione d’arte.
I viaggi e la pittura fiamminga
Borgogna fu un appassionato viaggiatore, sempre alla ricerca di novità e opere pregiate. Tutto ebbe inizio con l’interesse per i mobili e la varietà delle tecniche artistiche. Saranno gli anni Novanta dell’Ottocento a portare i dipinti del Rinascimento, del Seicento olandese, ma anche pittori contemporanei affermati nella sale di casa Borgogna. La pittura fiamminga, nota per la sua minuziosità, divenne uno dei punti focali della collezione. Non stupisce quindi che il nostro collezionista apprezzi e compri opere a lui contemporanee esemplari per la finezza della tecnica. L’opera di Chierici riesce a sottolineare quindi non solo gli indirizzi artistici di Borgogna, ma anche la sua passione per i viaggi: la nostra vice comandante non verrà acquistata in Italia, ma proprio durante le sue peregrinazioni in Europa. La buona matrigna venne infatti esposta e premiata all’Esposizione Universale di Belle Arti di Anversa nel 1885.
Una battaglia a colpi di pittura di genere e iperrealismo
La buona matrigna è testimone dell’amore di Borgogna per la pittura di genere. Ancora oggi il museo ne mostra le sue varie declinazioni. Spicca particolarmente nel collezionista l’interesse verso opere caratterizzate da una precisione millimetrica nella riproduzione del dettaglio. La buona matrigna è una delle opere che meglio evidenzia questo gusto. Guardando l’opera, a occhio nudo è quasi impossibile scorgere le pennellate. Il soffice piumaggio della gallina pronta alla battaglia, la polvere sul pavimento cosparso di steli di paglia: Chierici fa dell’ iperrealismo una vera missione. Sul finire dell’Ottocento la pittura gareggia con la nascente fotografia nella resa e nella qualità. Borgogna fu estremamente affascinato dall’iperrealismo, come dimostrano altre opere come La chiesa interdetta di Nikutowski esposta in museo. Sarà proprio per questa minuzia di dettagli che il nostro comandante deciderà di esporre il dipinto accanto e a confronto con la sua nutrita collezione di opere fiamminghe.
Valeria Gobbi