Proseguono i restauri
Al Museo Borgogna si è inaugurata un’altra importante stagione di restauri sul patrimonio artistico.
Prosegue l’intervento conservativo sulla tavola e sulla cornice dell’opera attribuita alla bottega di David Ghirlandaio, attivo a Firenze tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Il restauro è stato avviato grazie al sostegno del bando “Cantieri diffusi” della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e al cofinanziamento della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio.
Il dipinto su tavola
La Madonna adorante il Bambino con San Giovannino fu acquistata da Antonio Borgogna nel 1902 all’asta Mastai Ferretti insieme alla cornice più tarda. La tavola soffre di alterazioni cromatiche dovute a diversi interventi di restauro avvenuti fin dall’Ottocento. Nuovi dati sono emersi a riguardo dalle prime analisi diagnostiche effettuate (UV, RX, IR) e dai tasselli di pulitura. Il lavoro prosegue sotto la direzione di Sofia Villano, funzionaria della Soprintendenza alle Belle Arti, e sarà terminato entro l’anno.
Intesa San Paolo ha scelto gli strappi da San Marco
Tra pochi giorni inizierà un altro intervento su quattro frammenti di dipinti murali strappati dalla ex Chiesa di San Marco. Grazie al bando di Intesa San Paolo il progetto “Restituzioni” ha scelto di sostenere il restauro ed esporre il nucleo di dipinti quattrocenteschi. Questo intervento permette di continuare il recupero, iniziato nel 2006, dei frammenti provenienti dalla chiesa vercellese.
L’ex chiesa di San Marco a Vercelli
L’edificio, sconsacrato a fine Settecento, divenne nell’Ottocento mercato cittadino. In quell’occasione vennero strappati alcuni lacerti della ricchissima decorazione ad affresco in parte occultata da strati di scialbo successivi. Il frammento con i Monaci muratori insieme alle tre Scene della vita di Sant’Agostino e Monica, sono esemplari dell’importanza della chiesa. Fondata nel 1266 e animata dall’ordine dei monaci agostiniani eremitani, fu sede di interventi decorativi successivi. Lo spazio negli ultimi anni è stato trasformato dal Comune, che ne è proprietario, in sede espositiva. I cantieri di restauro presso la chiesa hanno recentemente fatto emergere, da sotto gli scialbi, alcune porzioni della straordinaria decorazione murale. Il recupero della volta della terza cappella di destra, dedicata come già noto dalle fonti a Sant’Agostino, ha confermato l’ipotesi di provenienza dei frammenti da questa sede.