Luigi Miradori detto il Genovesino
(Genova, 1600/10- Cremona, 1654/1657)
San Gerolamo
1650-1656
olio su tela
189 x 128,5 cm
L’opera proveniente dalla sacrestia della chiesa dell’Annunziata di Vercelli è esposta al Museo Borgogna dal 1989. Il restauro effettuato nello stesso anno ha consentito l’attribuzione a Miradori e ha evidenziato la notevole qualità della tela, oggetto degli studi di Marco Tanzi e successivamente di Lia Bellingeri. Il dipinto mostra effetti chiaroscurali di gusto caravaggesco: dal buio emerge il virtuosismo anatomico della posa in torsione del santo e il movimento vorticoso del putto muscoloso che scende dal cielo in picchiata. La composizione è mutuata dal foglio di Michelangelo Buonarroti, Il sogno, del Courtauld Institute of Art di Londra. La presenza dell’opera a Vercelli è una delle testimonianze dell’attività del pittore al di fuori dell’ambito cremonese, dove si era stabilito nel 1640. Non sono ancora definite le circostanze legate alla committenza ma non è da escludere che l’opera sia giunta a Vercelli durante la dominazione spagnola. L’artista godeva infatti a Cremona della protezione del governatore De Quiñones che avrebbe potuto costituire il tramite con Vercelli dove era governatore il genero Fernando Garcia Ravanal. L’opera presenta forti analogie con opere cremonesi come la Decollazione di San Paolo in Pinacoteca (1642), il Polittico di San Rocco in Duomo (1646) e la Moltiplicazione dei pani e dei pesci del Palazzo Comunale (1647).