Quante volte abbiamo percorso le sale di un museo spostando rapidamente lo sguardo dall’opera d’arte alla didascalia con autore, titolo e data?
Se invece potessimo prenderci il tempo di osservare in modo approfondito un dipinto o una scultura, indagare quei dettagli e particolari che danno forma alla nostra opinione, diventando interpreti diretti di ciò che vediamo?
L’osservazione di un prodotto artistico a qualunque età può stimolare la nostra capacità di immaginare, analizzare, accrescere la concentrazione e l’autostima, dare valore alla nostra opinione nel confronto con gli altri attraverso il dialogo e la discussione, in un contesto che favorisce socializzazione e benessere.
Questa esperienza in una sola parola è VTS ovvero Visual Thinking Strategies, strategie di Pensiero Visuale.
Visual Thinking Strategies
E’ un metodo di apprendimento attraverso le immagini nato negli Stati Uniti dall’incontro fra l’educatore museale Philip Yenawine e la psicologa cognitivista Abigail Housen, negli anni Ottanta del secolo scorso.
In Italia dal 2014 il gruppo VTSItalia diffonde il metodo e organizza corsi per applicarlo.
E’ utilizzato anche in ambito medico e sanitario sotto la guida della prof.ssa Vincenza Ferrara, che è stata Direttrice Laboratorio Arte e Medical Humanities, Facoltà Farmacia e Medicina – Sapienza Università di Roma e del suo staff.
L’esperienza, guidata da un facilitatore, è un processo di costruzione del significato dell’opera, che si attiva ponendo tre domande: Cosa sta succedendo in questa immagine? Quali sono gli elementi visivi che possono provare ciò che hai detto? Cos’altro possiamo trovare?
Cinzia Lacchia e Roberta Musso del Museo Borgogna sono facilitatrici VTS e dal 2021. Il percorso “L’arte di immaginare”, basato sull’approccio VTS è stato utilizzato con scuole di ogni ordine e grado, sia in presenza che a distanza, e ora anche con gruppi di adulti, sia partendo da dipinti che da sculture.
Nulla è corretto, nulla è sbagliato: tutto contribuisce a dare senso
I partecipanti sono protagonisti attivi, sia individualmente sia in gruppo. Sono messi nella condizione di osservare, ragionare, ascoltare, esporre, confrontarsi, seguendo la propria opinione e senza essere mai giudicati o corretti, arrivando con i loro tempi e modi ad una interpretazione personale dell’opera.
Tante competenze che possono essere stimolate e valorizzate ad ogni età, come il problem solving e il rispetto dell’altro: il contributo di ciascuno è importante per costruire la soluzione.
Alla fine, insieme ai facilitatori, possono essere sciolte le domande, le curiosità e i dubbi di tutti.
“Quando lo ripetiamo?”
Mentre si sperimenta il percorso “L’arte di immaginare” al Borgogna il clima è sereno, rilassato: le ore sono trascorse ma il tempo è volato. Una partecipante adulta chiede: “quando lo ripetiamo?”
Agli studenti della scuola superiore alla domanda “Come ti sei sentito in questo incontro?” risponde “Mi sono sentito accolto” e l’altro alla domanda “Ti piacerebbe ripetere l’esperienza?” risponde “sì, perché è divertente ed è una sfida!”
Il Museo Borgogna è un luogo per esercitare la libertà di immaginare e stare bene: venite a trovarci per il prossimo appuntamento!