Due nuove mostre al Museo Borgogna dal 10 marzo
Una nuova opera entra nelle collezioni del Rinascimento del Museo Borgogna.
La pala d’altare attribuita a Gerolamo Giovenone è stata acquisita da Banca Patrimoni Sella & C. che ne ha sostenuto il restauro e ha deciso di collocarla in museo vicino agli altri capolavori dello stesso artista e dei suoi comprimari.
Gerolamo Giovenone un capolavoro ritrovato è il racconto di un dipinto ritrovato che dopo più di 450 anni ritrova, grazie a un mecenatismo virtuoso, una sua destinazione pubblica. L’artista fu uno dei protagonisti della pittura piemontese del primo Cinquecento accanto a Eusebio e Defendente Ferrari, Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino.
La grande tavola che raffigura l’Adorazione del Bambino con Santi costituisce la testimonianza più interessante della collaborazione con Bernardino Lanino e della loro vicinanza a Gaudenzio.
Il suo arrivo arricchisce il corpus del pittore all’interno di un nucleo museale già rilevante che permette confronti e percorsi di approfondimento su tutti i protagonisti di questa felice stagione artistica e sulle tecniche delle botteghe pittoriche, come l’uso dei “cartoni” oggi conservati all’ Accademia Albertina di Torino.
Intorno a quest’opera si snoda la mostra Il Rinascimento vercellese attraverso l’obiettivo fotografico di Boeri, Masoero e Giachetti che scopre l’inedito patrimonio fotografico storico del Museo e dell’Archivio Fotocronisti Baita, attraverso le immagini di tre importanti fotografi tra Otto e Novecento: Pietro Boeri, che fissò su lastra le opere di Gaudenzio Ferrari in San Cristoforo, Pietro Masoero, sperimentatore delle prime fotografie a colori e Luciano Giachetti che documentò alcuni momenti della mostra del 1956 su Gaudenzio Ferrari, ospitata al Museo Borgogna.
Un’opportunità per visitare le chiese e i musei cittadini sulle tracce di Giovenone e dei protagonisti del Rinascimento a Vercelli.