AIMO VOLPI
(documentato a Casale Monferrato e a Saluzzo dal 1491 al 1498)
Madonna con il Bambino o “Madonna del latte” (già Madonna Foresti)
1500 ca.
Tecnica mista e oro su tavola
56 x 41 cm
L’opera, proviene dalla collezione Pietro Foresti di Carpi (Modena), è esposta al Museo Borgogna in comodato da collezione privata dal 2020.
La tavola, di raffinata qualità esecutiva, era concepita per la devozione privata.
Fu inizialmente attribuita a Macrino d’Alba per il rapporto con la Madonna con Bambino già Borletti (1508-1510), in collezione privata, in cui viene riletta una composizione nota a Casale Monferrato e diffusa a partire dal modello della Madonna Litta di Boltraffio, su disegno di Leonardo (San Pietroburgo, Ermitage, 1490). Il prototipo vinciano era noto grazie a un’incisione di Andrea Zoan e molto diffuso a Casale nella bottega di Martino Spanzotti dal 1495. È soprattutto il cognato di Spanzotti, Aimo Volpi, a riprendere il soggetto in più tavole. La più nota si trova a San Giacomo a Rimasco in Valsesia, versione più arcaica rispetto a quella qui esposta che mostra l’assenza delle aureole e un più morbido dettato pittorico.
La tavola si inserisce in una importante serie di variazioni del modello che indica il deciso aggiornamento in senso rinascimentale del linguaggio pittorico piemontese in un progressivo allontanamento, all’interno della bottega casalese dei Volpi, dai modelli spanzottiani per accostarsi, anche grazie a Macrino, alle novità milanesi della “maniera moderna” (da M. Caldera in “Bollettino storico vercellese”, 96, 2021).