AMBROGIO ANTONIO ALCIATI
(Vercelli 1878-Milano 1929)
Armonie; Ritratto della pittrice Gilda Pansiotti D’Amico (Milano 1891-Castropignano 1986)
1914
olio su tavola, firmato e datato
Legato Cerruti-Mainardi, 2024
149 x 103 cm
Il grande dipinto su tavola ritrae la pittrice Ermenegilda Pansiotti Cambon D’Amico detta Gilda. L’artista, di origini milanesi, fu irrequieta allieva a Brera di Cesare Tallone e dello stesso Ambrogio Alciati che la ritrasse più volte, come consueto per il pittore che dipinse i ritratti di altre allieve tra cui Adriana Polti Miani. Gilda Pansiotti si allontanò dallo stile del maestro per seguire la corrente futurista per poi dedicarsi alle raffigurazioni di ambienti rurali e paesaggi, dopo il suo secondo matrimonio con Tomasino D’Amico con cui si trasferì in Molise.
Alciati delinea il profilo della donna, dall’incarnato luminoso, su di uno sfondo scuro, esaltandone la bellezza non convenzionale. L’opera appare nel catalogo del pittore con il titolo Armonie, come risulta anche da un’iscrizione presente sul verso della tavola. Il titolo sembra evocare il contrappunto armonico esistente tra le cromie floreali dell’abito e la decorazione della tappezzeria dello sfondo, rese con rapide pennellate dai toni accesi.
Il dipinto, citato semplicemente con il titolo Ritratto, viene descritto nella rivista “Emporium” da Giulio U. Arata (1916): “qui il protagonista è il colore. La figura diventa un elemento secondario: e lo sfarfallio delle vesti e quello dello sfondo, che hanno quasi un uguale rapporto, è mantenuto in una coesione inscindibile di toni che esaltano soltanto il colore.”
Lo stile è in linea con quello seguito dal pittore dagli anni Dieci con scelte tematiche più vicine al linguaggio di Giovanni Boldini, di John Singer Sargent e della pittura anglosassone. Il riferimento alla tradizione lombarda per i ritratti di personaggi illustri rimane come base di partenza sulla quale l’artista ha saputo cogliere, nell’atteggiamento e nel gesto, il carattere dei ritrattati.
La data coeva, lo stile e lo sfondo a macchie di colore, che compone una tappezzeria fiorita, consentono di avvicinare la grande tavola al Ritratto di Ada Luisa Binda (Vercelli, collezione privata), uno dei capolavori del pittore, datato anch’esso 1914, col quale Alciati ricevette il prestigioso premio Principe Umberto.
Già esposta al Museo Borgogna alla mostra retrospettiva del pittore Ambrogio Alciati del 1961, l’opera è parte del legato di Paola Cerruti-Mainardi (Vercelli 7/12/1932-Prarolo, Vercelli 11/8/2023) ricevuto dal Museo nel 2024.