Ambrogio Antonio Alciati
(Vercelli, 1878 – Milano, 1929)
Studio per Ritratto di Adriana Polti Miani (Figura di donna), 1914
Olio su tavoletta, firmata
60 x 48 cm
L’opera rappresenta uno studio per il dipinto Ritratto della Signora Miani. La versione definitiva mostra una posa in controparte della ritrattata che, come spesso accade nelle opere del pittore, regge un cagnolino tra le braccia. Del dipinto, che fu esposto a Brera nel 1918 e pubblicato nel 1961 nel catalogo della mostra di Vercelli dove risultava conservato nella raccolta Miani, non è nota l’attuale collocazione. Si tratta della figura di Adriana Polti Miani (Torino 1886 – Principato di Monaco 1971). Proveniente da una agiata famiglia di industriali titolari delle Vetrerie di Garessio, Adriana Polti compì i primi studi di pittura a Torino. Si trasferì a Milano dopo il matrimonio con l’industriale chimico Ario Tullio Miani dove frequentò lo studio di Ambrogio Alciati per perfezionarsi nella pittura. Fu committente dello stesso Alciati che a sua volta la ritrasse in diverse opere. Tra il 1915 e il 1920 prese parte alle principali esposizioni della Permanente, di Brera, del Lyceum Femminile e della Famiglia Artistica applicandosi alla figura (specialmente nudi femminili) e paesaggio, aprendo un proprio studio in Via San Marco 50. All’Esposizione di Brera del 1918 la sua opera Sacrifizio (n. 54, p. 8) venne acquistata dalla casa reale. Dopo la sua separazione legale dal marito, nel 1921 si trasferì a Montecarlo abbandonando l’attività espositiva. Si risposò con il violinista Robert Pick Mangiagalli.
Il ritratto è reso con una tecnica impressionista a largo impasto che lascia ampiamente emergere la tavoletta lignea di supporto. La pennellata effusa mira a suggerire le forme più che a descriverle. Il volto appare luminoso e ben risolto mentre il resto della figura viene abbozzato sinteticamente da rapide pennellate.
La tavoletta fa parte di un nucleo di sette opere di Alciati, esposte insieme ai dipinti del pittore già di proprietà del Museo Borgogna, donate nel 2021 da Giulio D’Astore in memoria della moglie Amelia Alciati (Milano 1925- Roma 1918), figlia dell’artista. Si tratta di opere dedicate agli affetti famigliari come Ritratto della moglie Raffaella di Malta (esposto accanto all’Autoritratto del pittore), Amelia e la mamma con la tazzina, in cui Amelia con la madre appare in un momento di tenera quotidianità, e Maternità. Altre opere sono dedicate alla raffigurazione di modelle quali Modella con mantello e La “Spagnola”. Oltre ai dipinti è parte della stessa donazione il disegno a carboncino su carta intitolato I profughi, che testimonia l’intensa attività grafica del pittore.