ARNALDO FERRAGUTI
(Marrara, Ferrara 1862- Forlì, 1925)
La cavalleria rusticana o Il duello
1893-1894 circa
pastello su carta, siglato in basso a sinistra “AF.”
inv. 1906, XVIII, 91
mm 300 x 315
Acquistato da Antonio Borgogna probabilmente all’Esposizione Internazionale di Monaco del 1897, il pastello illustra una scena tratta dall’opera Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, andata in scena per la prima volta nel 1890 a Roma, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci. L’episodio raffigurato è tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.
La scena si svolge in un paese siciliano, come suggerisce la presenza del rigoglioso fico d’india, caratteristico della vegetazione dell’isola, unico elemento di sfondo a contestualizzare l’ambiente. Il dramma dell’uccisione di compare Turiddu, che nell’opera teatrale non viene rappresentato esplicitamente ma solo annunciato dall’urlo “Hanno ammazzato compare Turiddu!”, viene “messo in scena” da Ferraguti ritraendo il momento che precede lo scontro tra Turiddu e Alfio.
La tecnica del pastello a rapidi tratti di colore, spesso utilizzata nelle illustrazioni dell’artista, lascia intravedere il supporto di carta bruna non preparata.
Ferraguti, nato nei pressi di Ferrara, si trasferì con la famiglia a Napoli dove studiò all’Accademia di Belle Arti tra il 1879 e il 1882, dove conobbe e apprezzò l’opera di Domenico Morelli. Spostatosi in Abruzzo, entrò in contatto con Paolo Michetti con cui frequentò a Francavilla un cenacolo di artisti e intellettuali. Qui iniziò la sua produzione di pastelli, attratto dal vero e dai soggetti agresti e sviluppando l’interesse per la fotografia spesso utilizzata come riferimento per le sue opere.
Fu attivo a Ferrara e poi ripetutamente a Roma, dove incrementò la propria produzione artistica partecipando a numerose esposizioni italiane ed estere con opere raffiguranti soprattutto la campagna romana, figure in costume locale e animali. In questo periodo ideò il suo dipinto più noto intitolato Alla vanga, presentato alla Triennale di Brera nel 1891.
Il pittore riuscì in seguito ad inserirsi, attraverso il matrimonio con Olga Treves, in una delle più importanti famiglie imprenditoriali milanesi dell’epoca, quella degli editori Treves, segnando la sua carriera artistica incentrata per alcuni anni sull’attività di illustratore a Milano. Collaborò con “L’Illustrazione italiana” e illustrò numerosi testi letterari tra cui quelli di De Amicis, Cordelia, Salgari e Verga. Per quest’ultimo illustrò Vita nei campi, progetto ambizioso che elaborò tra il 1892 e il 1897, svolgendo proprio con Giovanni Verga un viaggio in Sicilia, di cui presentò i pastelli all’Esposizione di Monaco del 1897.
A questa serie si lega l’opera del Borgogna che, come spesso accadeva per i suoi disegni, era forse destinata ad essere tradotta in xilografia dagli incisori di casa Treves, o in fototipia, per essere pubblicata su libri o riviste.