Attilio Bozino
(Sostegno, Biella 1890-1973)
Mattino, 1930
Olio su tela, firmata
Acquistato dal Museo Borgogna nel 1930 per 2.500 lire
100 x 79,7 cm
Attilio Bozino nacque a Sostegno (Biella) nel 1890 e studiò a Torino presso l’Accademia Albertina con i maestri Giacomo Grosso e Paolo Gaidano tra il 1905 e il 1913. Soggiornò a Roma e nel 1914 frequentò il corso di perfezionamento all’Accademia libera del nudo con Giulio Aristide Sartorio e Antonio Mancini che in parte lo influenzò.
Partecipò per la prima volta alle esposizioni della Promotrice nel 1912 e nello stesso anno al concorso “Stefano Ussi” di Firenze. In seguito prese parte a numerose esposizioni del Circolo degli artisti di Torino e nel 1926 alla XXV Biennale di Venezia con Ritratto della madre, oggi alla Gam di Torino, ricordato da Ugo Nebbia in “Emporium” con parole di elogio: “quell’onesto e limpido Ritratto della madre di Attilio Bozino” (L. Mallè, 1968, p. 84).
Nel 1940 re Vittorio Emanuele III acquistò il suo pastello Bracconiere ed ebbe dal Ministero della Pubblica Istruzione la medaglia d’argento per la figura.
La sua pittura è caratterizzata da un colorismo non disgiunto dalla presenza di un solido disegno, con un approccio “modernamente classico” dominato da ariosità, luminosità, gioia coloristica e sentimento. L’artista scrive di sè: “sono un verista, un ricercatore della luce che ama la forte e spontanea pittura” (Attilio Bozino 1890-1973, pp. n.n. (Dal diario p.7)).
La tela, dal titolo Mattino, è segnalata nella monografia di Cairola dedicata al pittore nel 1933, come una delle sue migliori pitture di paesaggio. I temi preferiti sono scorci montani che possono essere accostati all’opera dello svizzero Alexandre Calame e di Giovanni Segantini. Emerge l’attenzione per l’elemento luministico nelle ambientazioni alpine, dipinte alla luce del tramonto o dell’alba, e nella resa dei caldi toni autunnali in accordo con la “musicalità dei colori”. Bozino risponde ai canoni della tradizione accademica sia nella produzione paesistica che nel ritratto di ispirazione naturalistica. Le sue figure sono spesso ambientate all’aria aperta ed il pittore si è più volte dedicato all’autoritratto e al ritratto infantile.
In occasione della mostra personale tenutasi a Biella presso la Piccola Galleria nel 1954, Bozino donò al Rotary club il dipinto Autoritratto, definito uno dei migliori dell’artista. Il dipinto, ora esposto al Museo Borgogna, può confrontarsi con la produzione ritrattistica di Giacomo Grosso.