ATTILIO GARTMANN
(Vercelli 1877-1928)
Coppia di bozzetti firmati per la Fontana dell’Agricoltura
1908-1909
uno in gesso patinato; l’altro in bronzo
In deposito dal CREA-Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali (già Stazione sperimentale per la Risicoltura e le Colture irrigue presso la Cascina Boraso)
64 x 34 x 36 cm ca.
Il 10 gennaio 1908, il Comune di Vercelli stipulò un convenzione con il ventunenne scultore Attilio Gartmann per la realizzazione di una fontana pubblica di acqua potabile nei giardini attigui all’antico Ospedale, di fianco all’Abbazia di Sant’Andrea.
Grazie al legato testamentario ricevuto dal benefattore vercellese e fondatore del museo, avvocato Antonio Borgogna, il Comune disponeva di una somma di 30.000 lire. In seguito al concorso, al quale partecipò anche Francesco Porzio col bozzetto Prato e risaia (ora all’Istituto di Belle Arti di Vercelli-Museo Leone), la Giunta municipale aveva scelto quello con il motto Agricoltura del giovane Gartmann.
Il progetto si componeva di una base in forma di grande vasca, decorata da un fregio composto da pannocchie di riso e sormontata da un gruppo di tre figure rappresentanti il seminatore, il mietitore e la raccoglitrice delle messi. I getti d’acqua erano quattro che dalla vasca soprastante sgorgavano in forma di ventaglio e cadevano in quella inferiore, la quale aveva ai quattro lati altrettante fontanelle al servizio del pubblico.
Il gruppo in bronzo presentava una base in pietra di Brenno che riportava l’iscrizione “Dono di Antonio Borgogna”. L’altezza totale era di 4,20 metri e la larghezza di 6 metri.
La fontana, inaugurata il 1 agosto 1909 insieme al busto di Galileo Ferraris, fu smembrata nel 1938. Il solo gruppo bronzeo venne collocato su un nuovo basamento davanti alla stazione ferroviaria cittadina con funzione di rotatoria mentre la due vasche vennero trasferite in Piazza Mazzucchelli fino allo smontaggio definitivo documentato da Roberto Casazza nel 1999 con il loro ricovero in un magazzino comunale.
Al Museo Borgogna, oltre ad essere conservata la fotografia storica che testimonia l’aspetto originario della fontana (archivio storico Tarchetti-Masoero), è esposta la coppia di bozzetti realizzati da Attilio Gartmann, uno in gesso patinato e l’altro in bronzo, preparatori alla realizzazione della Fontana. Entrambi, individuati e recuperati dal Museo, sono stati restaurati in occasione della Mostra sui 150 anni del Canale Cavour. Sono stati concessi in comodato dal CREA-Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali (già Stazione sperimentale per la Risicoltura e le Colture irrigue presso la Cascina Boraso) che conservava una delle più interessanti e storiche testimonianze di museo del riso.