BARTHOLOMEUS SPRANGER
(Anversa 1546 – Praga 1611)
Ratto di Proserpina
rame
inv. 1906, XIV, 26
49 x 38 cm
Bartholomeus Spranger fu uno dei grandi protagonisti dell’arte alle corti imperiali di Vienna e Praga e capostipite del Manierismo olandese tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. La scena rappresenta Plutone che rapisce sul suo carro, trainato da cavalli che sputano fuoco, la terrorizzata Proserpina. A destra Cyane, la più celebre ninfa siciliana, immersa fino al petto nel torrente omonimo, tenta invano di fermare il dio degli Inferi, mentre la terra si apre per ingoiare il carro e la coppia. Il soggetto mitologico è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio (V, 391-392). La posa sinuosa e contorta del gruppo principale, in cui la giovane si divincola inutilmente dall’abbraccio del rapitore, appare molto simile nel Nettuno e Caenis o Amphitrite, disegno a penna, firmato da Spranger intorno al 1580, allo Stedelijk Prentenkabinet del Museum Plantin Moretus di Anversa. Intorno al 1585 Spranger dipinse inoltre un piccolo rame con Vulcano e Maia, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna, le cui figure corrispondono nella posa a Plutone e Proserpina e rimandano all’iconografia del Ratto delle Sabine del Giambologna. Le pieghe dell’abito di Proserpina, taglienti e rigide con andamento diagonale, ritornano in diverse opere dell’artista che qui mette in evidenza il rapporto uomo-natura nell’ambientazione boschiva sottilmente nebbiosa. Il pittore fu attivo anche a Roma nella cerchia del cardinale Alessandro Farnese dove venne in contatto con le opere di Girolamo Muziano, Cornelis Cort e Jan Soens. Il dipinto può essere datato agli anni immediatamente successivi al soggiorno romano quando si trovava a Vienna dopo il 1575.