Clemente Pugliese Levi
(Vercelli 1855-Milano 1936)
Sole basso, ritorno dal pascolo
Olio su tela, firmata
1908-1910
51 x 103 cm
Il pittore Clemente Pugliese Levi si formò a Vercelli presso il pittore Carlo Costa, insegnante all’Istituto di Belle Arti. Studiò presso l’Accademia Albertina a Torino dove fu allievo di Enrico Gamba dopo aver lasciato gli studi presso l’Università di Scienze Naturali. Nel 1877 e negli anni successivi espose al Circolo degli Artisti, alle Promotrici di Torino dal 1878 e a diverse Biennali di Venezia. Frequentò Giacomo Grosso e Leonardo Bistolfi e venne influenzato dalla pittura di Lorenzo Delleani. Particolarmente stimolato dalla conoscenza di Antonio Fontanesi, che ospitò a Cannobbio nel 1881, fu il suo ultimo allievo. Si accostò nell’ultimo decennio dell’Ottocento alle suggestioni del Divisionismo, in relazione alle scelte tecniche ma non alle tematiche di carattere sociale. Nel 1896 partecipò all’Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Torino con il dipinto Una marcita (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), ritenuto uno dei suoi capolavori. Si trasferì a Milano dal 1906 quando partecipò all’Esposizione al Castello Sforzesco per l’inaugurazione del traforo del Sempione e strinse rapporti con esponenti del Divisionismo lombardo come Vittore Grubicy de Dragon.
Clemente Pugliese Levi realizzò nelle sue opere una fusione tra la sensibilità ottocentesca impressionista verso la natura e un linguaggio aperto alla modernità. L’opera Sole basso, ritorno dal pascolo, che rappresenta un momento di vita campestre nella campagna piemontese, fu donata dall’artista al Museo nel 1916. La tela è pervasa da un’atmosfera nostalgica incentrata sulla resa della luce che precede il tramonto e che filtra attraverso il doppio filare di pioppi che divide la composizione del dipinto in due piani visivi. Il gioco di controluce che si crea tra i raggi del sole e le sagome del bestiame, del pastore e degli alberi, conduce lo sguardo verso la quinta finale dell’orizzonte resa con macchie di colore che dissolvono le forme.