EMANUELE SERRANO
(documentato a Chieti dal 1880 al 1889)
Narcisa o Si rimira,
terracotta, firmata
1889
inv. 1906, XX, 27
40 x 18 x 18

La giovane donna in piedi e scalza è rappresentata con le mani dietro la schiena per trattenere la gonna mentre si sporge lievemente in avanti ad osservare il proprio riflesso nella piccola pozza d’acqua, resa attraverso l’uso di uno specchio.

Ogni dettaglio è modellato con particolare attenzione realistica: dall’acconciatura, agli orecchini e alla collana di perline con un pendente centrale a forma di fiore, entrambi ravvivati dalla nota di colore rosso, alla veste generosamente sbottonata sul petto con le maniche arrotolate e le cuciture delle pezze sul gonnellone.

Pur nelle dimensioni ridottissime, il particolare movimento delle dita dei piedi su cui si sofferma Serrano, suggerisce la sensazione della fanciulla nell’incertezza di tastare la temperatura dell’acqua della pozza d’acqua su cui si sporge.

La terracotta è forse riconducibile all’opera esposta con il titolo Si rimira all’Esposizione di Firenze del 1889. Nella stessa posa anche lo scultore lecchese Francesco Confalonieri (1850-1925) raffigurò Lucia nel bronzetto del 1877-78 esposto nel Museo Manzoniano di Lecco. 
Emanuele Serrano, nativo di Chieti, caratterizzò la sua produzione modellando numerose figure in terracotta rappresentanti episodi e scene della vita popolare abruzzese.

Il nostro collezionista Antonio Borgogna, particolarmente legato a raccogliere una campionatura variegata delle tecniche artistiche e con una particolare propensione ai temi di genere, come dimostrano anche le tele ottocentesche di Gaetano Chierici, Teofilo Patini e Gerolamo Induno, fu un assiduo frequentatore delle numerose esposizioni nazionali e internazionali dove espose Serrano. E’ proprio all’esposizione di Anversa del 1885 che, non a caso, acquistò insieme allo straordinario dipinto iperrealista La buona matrigna di Gaetano Chierici, anche le terrecotte di Serrano, tra cui il grande Fanciullo con gallina e il piccolo gruppo di tre fanciulli “che fanno una chiazzata cantano e suonano con istromenti primitivi”, secondo la descrizione data dal collezionista nel prezioso inventario manoscritto.

Il gruppetto di fanciulli sta infatti suonando degli strumenti popolari tipici abruzzesi: un mortaio (strumento idiofono a percussione), un aerofono forse identificabile con uno zufolo, una sorta di piccola trombetta giocattolo e uno struculatore, cioè un idiofono a raschiamento (ringrazio Donatella Melini per la consulenza di iconografia musicale).

Emanuele Serrano Narcisa terracotta Museo Borgogna Vercelli
Emanuele Serrano Narcisa terracotta 1 Museo Borgogna
Serrano bambini che suonano Museo Borgogna Vercelli