ENZO GAZZONE
(San Germano Vercellese 1894 – Vercelli 1970)
Ritratto di Antonio Borgogna
1934
olio su tela
inv. 2001, De, 4
Proprietà dell’ASL 11 di Vercelli, in deposito dal Comune di Vercelli, già presso la caserma dei Carabinieri di Vercelli
109,5 x 79,5 cm
Il dipinto venne eseguito dal pittore vercellese Enzo Gazzone nel 1934 su incarico dell’Amministrazione dell’Ospedale Maggiore di Vercelli.
Il quadro raffigura Antonio Borgogna in età giovanile, in posizione frontale, con un atteggiamento disinvolto e con le mani in tasca.
Fu realizzato come atto di riconoscenza per la sua attività di benefattore nei confronti dell’Ospedale Maggiore a cui legò, per testamento, 25.000 lire per la fondazione di due posti da incurabili in memoria della madre Margherita Burzio. Liberale e filantropo, Antonio Borgogna finanziò a Vercelli, oltre all’Ospedale, numerose istituzioni socio-assistenziali (Convitto, Opere Pie, Asili Infantili, Case Operaie, Società di Mutuo Soccorso). Convinto della necessità sociale dell’istruzione, promosse e sostenne istituzioni didattiche per la formazione professionale dei ceti meno abbienti e delle donne. Per queste ultime finanziò borse di studio in medicina e la Scuola di Pizzi e Merletti. Fu promotore della riqualificazione del lavoro artigianale fondando la “Scuola Professionale e Filologica Francesco Borgogna” di Vercelli.
Finanziò borse di studio per il perfezionamento presso le Accademie Albertina e Braidense degli allievi meritevoli dell’Istituto di Belle Arti di Vercelli. Per sua volontà e con i relativi lasciti testamentari, furono realizzati diversi monumenti pubblici cittadini.
Una delle nipoti, Giuseppina Borgogna Maragliano, scrisse un biglietto in ringraziamento al pittore Enzo Gazzone in merito al ritratto dipinto nel 1934:“ Egregio Professore, sapendo già della sua fama, mi aspettavo di vedere magnifica la figura dello zio, ma (…) lo zio ha parlato al mio cuore. Grazie dell’emozione fattami provare, con l’augurio che dalle sue mani escano sempre cose perfette.”
Antonio Borgogna, che in vita non volle farsi ritrarre né in pittura né in fotografia, è raffigurato anche nel dipinto commemorativo realizzato dal pittore vercellese Ferdinando Rossaro, dopo la sua morte, nel 1908.
Per dipingere la tela, commissionata dall’Amministrazione della Casa di Riposo “Vittorio Emanuele III” di Vercelli come atto di riconoscenza, il pittore, amico di Borgogna, si avvalse di alcuni schizzi eseguiti nel suo studio a insaputa del collezionista.