ENZO GAZZONE
(San Germano Vercellese 1894 – Vercelli 1970)
Ritratto di donna (Signorina Bruna Francia)
1939
olio su tela firmata e datata
155 x 137 cm
Il ritratto, dipinto da Enzo Gazzone nel 1939, raffigura la Signorina Bruna Francia, seduta con le gambe elegantemente semi accavallate su di un divano che costituisce uno sfondo essenziale per la grande tela. Una posa inconsueta e disinvolta che ricorda le copertine delle riviste di moda e accentua la personalità sicura della protagonista. Sulla semplicità del fondo, giocato sui toni del grigio, spicca il cuscino ricamato a motivi floreali. Il semplice abito nero, ispirato alla moda di Chanel, le calze velate, il modello di scarpe e l’acconciatura alla moda, evidenziano la raffinatezza della posa della figura. La ritrattata, secondo la testimonianza della figlia del pittore, l’architetto Carla Gazzone, avrebbe rifiutato di concludere l’acquisto della tela. Questa infatti rimase esposta nello studio dell’artista come appare sullo sfondo in una fotografia storica dell’atelier (gentilmente concessa dall’archivio della famiglia Gazzone). Nella stessa foto storica appare in primo piano sulla destra la tela, databile agli stessi anni, anch’essa recentemente donata al Museo, che ritrae un Nudo di donna. Malgrado il rifiuto della Signorina Francia, a testimoniare la qualità del ritratto è da segnalare la partecipazione della tela al concorso di pittura Premi San Remo nel 1939, come indicano le etichette cartacee apposte sul verso del telaio, e alla Mostra d’Arte dei pittori Francesco G. Rinone ed Enzo Gazzone del 1940, tenutasi a Vercelli nel cortile di palazzo Centori. Il dipinto fu acquistato da Angelo Ferrero, padre del donatore, nell’ottobre del 1984 ed è stato donato al Museo Borgogna nel 2018 in memoria di Angelo Ferrero e Maria Carla Marcone.
Dopo gli studi all’Accademia Albertina di Torino Enzo Gazzone esordì all’Esposizione artisti vercellesi. Mostra di oreficeria di Vercelli del 1922. In seguito prese parte a numerose altre esposizioni tra cui la Prima Mostra del Ritratto Femminile a Monza. La tela, datata 1939, venne eseguita nello stesso anno in cui il pittore venne selezionato per realizzare il manifesto della mostra Vercelli e la sua provincia dalla romanità al fascismo, tenutasi in occasione della visita di Mussolini alla città. Nello stesso anno un suo dipinto, intitolato Lo spianone, incluso nella 1° Esposizione del Sindacato Belle Arti di Vercelli, fu acquistato dal Duce. Nel 1940 fu nominato direttore dell’Istituto di Belle Arti di Vercelli, carica che ricoprì per oltre vent’anni.
Tra le sue opere come ritrattista realizzò il ritratto di mons. Giovanni Gamberoni, ora in Arcivescovado, nel 1932 i ritratti di Giuseppe Barino e Casimiro Sciolla presso la galleria dei benefattori dell’Ospedale Maggiore S. Andrea di Vercelli e, nel 1934, dell’avvocato Antonio Borgogna, ora in deposito al Museo. Fu noto soprattutto come pittore paesaggista, come emerge dalle opere esposte al Museo Borgogna raffiguranti la campagna vercellese, ma si dedicò anche all’arte grafica, ottenendo nel 1929 una menzione a Melburne con l’incisione Decadenza.