FERDINANDO ROSSARO
(Vercelli 1846-1927)
Ritratto di Antonio Borgogna
(1907-1908)
olio su tela siglata
90 x 70 cm
Il ritratto commemorativo fu commissionato al pittore vercellese Ferdinando Rossaro dall’Amministrazione della Casa di Riposo “Vittorio Emanuele III” di Vercelli come atto di riconoscenza per il lascito testamentario di 10.400 Lire ricevuto dal collezionista e filantropo Antonio Borgogna.
Il suo trasferimento nelle sale del museo è stato dettato dalla volontà di aprire il percorso della casa-museo, dopo il recupero degli ambienti, con l’unica effige rimasta del padrone di casa, schivo ad ogni esibizione di sé tanto da intitolare il museo donato alla città e ogni azione di beneficenza al nome del padre geometra Francesco Borgogna.
Il ritratto, che rientra nella tipologia della schiera dei benefattori immortalati dall’artista, è “parlante” anche nella scelta, non casuale della posa. Lo studio delle opere d’arte e l’attività di connoiseur del collezionista erano condivise e famigliari per Rossaro, che si occupava di restaurare le opere di casa Borgogna e ne era diventato consulente d’arte. Borgogna, ormai canuto, è intento ad osservare, con l’aiuto di una lente, un bronzetto raffigurante un cicisbeo. Sul tavolino sono sistemati altri oggetti tipici del suo collezionismo eclettico: un vaso orientale, una collana di pietre dure, un piccolo busto di Menelao in marmo nero, una zuccheriera, un tagliacarte e una tabacchiera. Tutti oggetti d’arte decorativa che ritroviamo nella dettagliata descrizione inventariale che ci ha lasciato della sua casa-museo nel 1903. La fedeltà del ritratto, realizzato dopo la morte di Borgogna, era possibile grazie all’ausilio di alcuni schizzi eseguiti nello studio del pittore ad insaputa del collezionista, che non amava farsi ritrarre. La scelta della posa di profilo potrebbe essere giustificata dal segno di una cicatrice presente sulla narice destra del ritrattato rimasta in seguito ad un intervento di chirurgia.