GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI DETTO IL GUERCINO
(Cento, Ferrara, 1591 – Bologna, 1666)
Madonna col Bambino che scherza con una colomba (Madonna della colomba)
ante 1663
olio su tela
inv. 1906, XIII, 35
84,5 x 68,5
La tela, originariamente ovale, venne ridimensionata al formato rettangolare a seguito di un intervento settecentesco, con l’inserimento di una foderatura, ampie stuccature e integrazioni poi rimosse nel restauro del 1978. Un restauro più recente, avvenuto nel 2008 in occasione del riallestimento della sala della casa-museo in cui l’opera è esposta, la tela è stata ricondotta a una nuova leggibilità pur nelle evidenti perdite subite.
Già citata nel 1663 nelle collezioni della Galleria Estense di Modena, vi rimase fino al 1798, quando passò a Parma nella collezione di Luigi Cerretti e infine nella collezione di Antonio Scarpa, con sede prima a Pavia e successivamente a Motta di Livenza. Fu all’asta della collezione Scarpa, a Milano nel 1895, che venne acquistata da Antonio Borgogna insieme ad altre 14 opere.
La Madonna della colomba è un’invenzione della bottega di Guercino riferibile ad una fase tarda della sua attività, dopo aver maturato il confronto con Guido Reni, tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta del Seicento. Il rapporto di sguardi tra il Bambino, intento a giocare con una colomba, e la Vergine, sottolinea l’andamento circolare della composizione. L’immagine esprime un severo e un po’ astratto classicismo, amato da Ceretti, da Scarpa e dagli incisori che realizzarono le stampe di riproduzione della sua collezione. Un’incisione non più reperibile, venne infatti realizzata da Luigi Miazzi (1792-1829), allievo di Giovita Garavaglia e Faustino Anderloni.