GIULIO ARISTIDE SARTORIO
(Roma 1860 – 1932)
Presentimento
1927
Olio su tela, firmato e datato
Legato Cerruti-Mainardi, 2024
80 x 60 cm
L’opera è stata acquisita dal Museo nel 2024 a seguito del legato testamentario di Paola Cerruti-Mainardi (Vercelli 7/12/1932- Prarolo, Vercelli 11/8/2023) insieme al dipinto Fior di pesco dello stesso autore.
La tela, firmata e datata 1927, ritrae la seconda moglie del pittore, l’attrice italo-spagnola Marga Servilla, sposata nel 1919, insieme al figlio Lucio Aristide che, con la figlia Lidia, vengono spesso ritratti nelle sue opere. In particolare una serie di fotografie conservate presso l’archivio Sartorio, realizzate dallo stesso pittore appassionato di fotografia, raffigurano la famiglia sulle spiagge di Fregene vicino Roma. Un intero ciclo di opere pittoriche è dedicato proprio a Fregene, in cui appare un rapporto quasi ossessivo del pittore con la sua modella, la cui raffigurazione appare mediata dall’uso della fotografia. In queste opere la linea staglia le figure nello spazio, la tavolozza si schiarisce e la pennellata rapida risulta intrisa di luce. Le vesti fluttuanti della figura si fondono con lo sfondo di un paesaggio marino al tramonto. L’opera evoca significati simbolisti come a erigere le figure della moglie e del figlio a simboli ideali di maternità. L’attenzione al contesto letterario romano in cui l’artista si forma, i contatti con Gabriele D’Annunzio mediatore per la conoscenza della pittura preraffaelita, l’adesione agli stilemi del Liberty contemporaneo, sono alcuni dei riferimenti culturali a cui il pittore ha saputo attingere. Di proprietà degli eredi Sartorio, la tela fu venduta all’Asta Finarte di Milano del 1969 ed entrò a far parte della collezione del senatore Carlo Cerruti.