GIUSEPPE AMISANI
(Mede Lomellina, Pv 1881-Portofino, Ge 1941)
Rirì spalla nuda
olio su tavola, firmato
Legato Cerruti-Mainardi, 2024
63 x 60 cm

L’opera di Giuseppe Amisani raffigura la modella Rirì più volte ritratta dal pittore medese durante la sua attività a Milano. A conferma del soggetto sul verso è riportata l’iscrizione a grafite “Rirì spalla nuda”.
Amisani studiò a Brera con Cesare Tallone e si divise con Ambrogio Alciati la fama di elegante ritrattista degli esponenti dell’alta borghesia milanese e delle attrici del teatro e del cinema. Tra queste è ricordato per il suo Ritratto di Lyda Borelli, diva del cinema muto. Insieme al piccolo dipinto Ritratto di Mitì, datato 1916 ed esposto accanto, l’opera mostra l’utilizzo di una pennellata dinamica, densa e materica. La posa e la fisionomia della ritrattata sono molto simili a Rirì (Abbandono), conservato alla Pinacoteca Corrado Giaquinto di Bari e datato al 1936, in cui la modella appare ritratta in controparte in abito nero con la stessa gestualità da femme fatale.
Sue opere sono conservate alla Galleria d’Arte Moderna di Milano (La toeletta, 1918), alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza (Signora in poltrona) e alla Galleria Giannoni di Novara (Danza Apache, 1912).
I due dipinti sono parte del legato di Paola Cerruti-Mainardi (Vercelli 7/12/1932-Prarolo, Vercelli 11/8/2023) ricevuto dal Museo nel 2024.

Giuseppe Amisani, Rirì spalla nuda, olio su tavola, Vercelli, Museo Borgogna
Giuseppe Amisani, Ritratto di Mitì, olio su tavola, Vercelli, Museo Borgogna