GIUSEPPE COMINETTI 
(Salasco (Vc) 1882-Roma 1930)
L’Ėlectricité,
[1919]
olio su tela firmata
338 x 158 cm

La grande tela è stata donata al Museo nel 1983 dal Comune, dopo la mostra, tenutasi all’Auditorium Santa Chiara a Vercelli, dedicata al pittore di origine vercellese Giuseppe Cominetti. Con la donazione di Le Forgeron da parte degli eredi Cominetti nel 2010, a seguito della mostra monografica, il Museo Borgogna ha acquisito anche il secondo dei quattro pannelli dedicati dal pittore, nel 1919, al tema del lavoro. Insieme a L’Édilité, oggi all’Accademia Ligustica di Genova, e ad un quarto pannello andato disperso raffigurante il lavoro nei campi, le tele vennero definite “pale d’altare per un tempio dedicato al lavoro” (R. Fragola, Il lavoro nobilita l’uomo. Il lavoro va glorificato!, in “Cronaca di Ancona”, 7 febbraio 1957). Il soggetto testimonia la vicinanza dell’artista in questa fase a tematiche sociali già presenti in opere precedenti come la monumentale tela I conquistatori del sole, realizzata a Genova nel 1907 e che anni prima diede il via alla fortunata stagione parigina del pittore. Il gigantismo delle figure e la monumentalità dei gesti dinamici, insieme al soggetto scelto, attestano la tardiva adesione al movimento futurista, resa esplicita nel 1919 con la creazione del Gruppo futurista genovese insieme al fratello Gian Maria. La stesura pittorica a lunghi filamenti dipinti su una tela sottile e non preparata, memore della scomposizione divisionista, è efficace nella resa degli effetti abbaglianti di luce.

Giuseppe Cominetti, L’Ėlectricité, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna