GIUSEPPE PARVIS
(Breme Lomellina, Pavia 1831 – Saronno 1909)
Mensola architettonica neo-egizia a tempietto contenente una divinità egizia
legno dorato e dipinto, antimonio dipinto
1878
inv. 1906, V, 157
mensola: 200 x 92 cm
scultura: 106 x 32 x 30 (diametro)
Gli arredi della Sala Araba dell’eclettica casa-museo di Antonio Borgogna, in corso di restauro, vennero realizzati in stile neo-egizio e neo-moresco dall’ebanista Giuseppe Parvis (Breme Lomellina, Pavia 1831 – Saronno 1909).
Attivo a Casale e a Torino, dove aveva studiato disegno e scultura in legno all’Accademia Albertina, nel 1859 e fino al 1900 si trasferisce in Egitto. Diventa titolare al Cairo di un rinomato laboratorio per la produzione di mobili e oggetti. Parvis ricorreva all’osservazione di modelli dall’antico da cui ricavava forme e motivi esclusivi variamente identificati come arabi, persiani, saraceni, moreschi, musulmani diventando un protagonista indiscusso della diffusione dell’Orientalismo in Europa.
La mensola architettonica in forma di tempietto è rappresentativa di parte della sua produzione in stile neo-egizio. L’iscrizione riporta in caratteri geroglifici, oltre all’indicazione dell’anno 1878, la frase: “Concedi che sia data una buona alba in questo giorno allo spirito del Signore Yusef, figlio di Pirus (o Sanpierus)” (traduzione di Sabina Malgora).
Il motivo decorativo presente sul fondo del tempietto è confrontabile con un analogo motivo egizio presente ne L’Ornament Polychrome di Albert-Charles-Auguste Racinet di cui Borgogna possedeva un’edizione del 1885.
La divinità egizia potrebbe in parte ricordare la figura della dea Nekbeth, per la presenza dell’avvoltoio sul copricapo. L’avvoltoio è richiamato anche nel tempietto ed è un motivo molto documentato nella produzione di Parvis: scolpito ad ali spiegate lungo la fascia superiore e nel motivo decorativo in basso al centro.
Tra gli arredi di Parvis presenti nella raccolta di Borgogna, oltre al tempietto ricordiamo: due stipi, una porta monumentale, un tavolino da gioco, quattro sedie, un’ottomana, una chaise longue, un porta-carte da parete, due mensole, un paravento, un trittichetto portafotografie, un tripode e alcuni oggetti in metallo e legno.