GIUSEPPE PELLAS
(notizie Firenze 1876-1881)
Coppia di portabandiera in forma di Satiri
copia da Jean De Boulogne detto Giambologna, Firenze, Palazzo Vecchietti
seconda metà del XIX secolo
galvanoplastica
inv. 1906, IX, 20-21
dim. sinistro 82 x 29 x 31 cm; destro 78 x 29 x 31 cm
I due porta bandiere, che accolgono e incuriosiscono i visitatori all’ingresso del Museo, sono realizzati con la tecnica della galvanoplastica.
Essi sono la riproduzione dei Satiri realizzati da Jean De Boulogne, detto il Giambologna, per Palazzo Vecchietti a Firenze. Il riferimento è al così detto “Canto dei Diavoli”, in corrispondenza dell’angolo tra le due facciate del palazzo, tra via Vecchietti e via degli Strozzi.
Un’antica leggenda narra che nel 1243, a San Pietro Martire che predicava su questo angolo, apparve un cavallo nero che si lanciò in mezzo alla folla dei fedeli. Il diavolo sarebbe infatti apparso nelle fattezze del cavallo e il Santo lo avrebbe costretto alla fuga imponendogli il segno della Croce. L’episodio venne affrescato da Rossello di Jacopo Franchi sulla parete esterna della loggetta del Bigallo.
Nel 1584 Bernardo Vecchietti, proprietario del palazzo, incaricò Giambologna (1529-1608) di rimodernarlo. Secondo la leggenda l’artista, alla fine del 1500, modellò un diavolo portabandiera, di cui è rimasta una copia sull’angolo del palazzo mentre l’originale si conservava nella Terrazza di Saturno in Palazzo Vecchio ed oggi presso il Museo Bardini di Firenze. Quello che viene definito “Diavolino” (1579) è in realtà un satiro, facente parte di una coppia che venne dispersa quando il palazzo subì una parziale demolizione (1865-1871). Giambologna aveva scolpito l’opera in ringraziamento alla famiglia che lo aveva ospitato e protetto al suo arrivo a Firenze. Il satiro serviva anche da porta-stendardo per la bandiera della Potenza Festeggiante del Mercato Vecchio, detta del Duca della Luna.