HENRI-JACQUES BOURCE
(Anversa 1826-1899)
Riparatrici di reti sulla spiaggia
1883
olio su tela, firmata e datata
inv. 1906, XV, 181
60 x 100 cm
Il dipinto venne acquistato da Antonio Borgogna all’Esposizione Universale di Anversa del 1885.
Henri-Jacques Bource, pittore belga nato ad Anversa, fu autore rappresentativo della pittura fiamminga della seconda metà dell’Ottocento, la cui produzione è incentrata sulla raffigurazione di paesaggi marini e scene di genere, influenzata dal realismo francese di Gustave Courbet. Studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Anversa, si aggiornò a Parigi ed ottenne un grande successo alle esposizioni di Anversa, Bruxelles, Rotterdam, Vienna e Londra. Sotto l’influenza delle novità provenienti dalla Francia anche in Belgio e in Olanda si iniziò a raffigurare la vita dei lavoratori soprattutto dei contadini e dei pescatori. Il dipinto del Borgogna fonde la pittura di genere a quella di paesaggio, tipica del realismo, in una impaginazione orizzontale su tre piani visivi: spiaggia, mare e cielo. La condotta pittorica è caratterizzata da pennellate corpose e tradisce qualche influenza impressionistica nella resa del cielo e del mare, con le vele in lontananza all’orizzonte.
Il tema della cucitrice è una costante della pittura attenta all’iconografia del lavoro delle donne. Viene infatti raffigurata una delle occupazioni femminili per eccellenza, quella di cucire di rammendare, che simbolicamente evoca anche le doti di generosità e operosità della donna. Altri atteggiamenti femminili, tipici dell’immagine convenzionale della donna nell’Ottocento, raffigurati in questa tela sono quello dell’attesa, con le barche dei pescatori in lontananza, e quello del nutrire, rappresentato dalla donna sulla sinistra che spezza il pane e lo porge alla bambina. Il dipinto è confrontabile con l’opera di Jozef Israëls, nella cui produzione, in particolare ne Il pescatore annegato del 1861 circa, alla National Gallery di Londra, ritroviamo l’impaginazione orizzontale giocata sui tre piani. La datazione dell’opera vercellese, del 1883, spiega il tono più realistico della scena raffigurata, che si affianca alla produzione coeva di altri artisti olandesi come Adolphe Artz e Philippe Sadée. Nella collezione di Antonio Borgogna faceva parte anche un’altra tela di Henri-Jacques Bource che, come pendant, raffigura Sorelle che mangiano ciliegie, un’altra tipica scena del repertorio del pittore, ora esposta in deposito presso la Biblioteca Civica di Vercelli.