Lidio Ajmone
(Coggiola, Biella 1884 – Andezeno, Torino 1945)
Alla fontana
Olio su tela
81 x 90,5 cm
L’artista, nato a Coggiola (Biella), si trasferì a Torino dove frequentò, già diciottenne, l’Accademia Albertina e in seguito lo studio del pittore Vittorio Cavalleri. Partecipò per la prima volta alle Esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino nel 1908 e in seguito a numerose mostre organizzate dal Circolo degli artisti di Torino. Espose anche a Genova, Novara, Casale Monferrato, Vercelli e Roma ricevendo numerosi riconoscimenti.
Dopo una prima adesione alla pittura del maestro Cavalleri, venne influenzato dall’opera pittorica di Lorenzo Delleani e dalla produzione di Leonardo Bistolfi, Andrea Tavernier e Giovanni Guarlotti. Il suo stile, dominato da brevi e caratteristiche pennellate associate a tocchi di spatola, si sviluppò intorno al tema del colore, della massa pittorica e dei rapporti contrastanti tra luci e ombre. Si dedicò prevalentemente alla pittura di paesaggio, con soggetti esotici dipinti dal vero in Africa e a Rodi e scene di genere, oltre che ai ritratti di diversi esponenti della famiglia sabauda e di Benito Mussolini.
Anche in relazione alla sua partenza come volontario durante la Prima Guerra mondiale negli Alpini, la montagna restò uno dei suoi soggetti più amati di cui raffigurò ripetutamente le valli di Ayas, di Gressoney e Courmayeur. Proprio nell’opera del Borgogna, che ritrae uno scorcio di paese di montagna con una tipica fontana abbeveratoio, è presente un’iscrizione che riporta il nome di “Antagnod”, paese della Val d’Ayas in Valle d’Aosta, mentre in secondo piano si intravede il Monte Rosa. Nelle ambientazioni di paesaggio emerge l’interesse per aspetti pittorici, in cui le forme sono sgretolate dal colore, ed evocativi: il paesaggio appare come rifugio ideale dalla modernità ed è riletto attraverso l’interiorità dell’artista.
L’opera del Museo Borgogna presentata all’Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino del 1930 venne nello stesso anno acquistata dal Museo per 2.500 lire.