PIETRO CANONICA (Moncalieri 1869-Roma 1959)
Mario Borgogna bambino
1898 ca.
marmo firmato
inv. 1915, Do, 1
32,5 ca. x 24 x 19 ca. cm
Pietro Canonica, allievo dell’Accademia Albertina di Torino e poi insegnante alle Accademie di Venezia e di Roma, si distinse soprattutto come sensibile interprete di ritratti ma anche nel campo della produzione commemorativa e funeraria. In particolare nei ritratti infantili emerge un incisivo realismo psicologico insieme ad un modellato di particolare delicatezza, come in Ritratto di bambina del 1903 della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (inv. 1083), intitolato anche Alba ridente (Roma, Museo Canonica, inv. C. 393).
Il marmo, di cui una versione patinata con effetti di cromia fu presentata all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Torino nel 1898, rappresenta un ritratto vivace di Mario Vittorio Borgogna bambino (1896-1962), figlio di Francesco Borgogna, primo presidente del Museo, e di Elisa Poma, donatrice del busto.
A Mario, che fece parte di diritto anche del Consiglio di Amministrazione del Museo, fu dedicato anche, nel 1915 per volontà del padre, il grande salone esito dell’ampliamento delle sale espositive e inaugurato a ridosso dello scoppio della Prima Guerra mondiale.
Il volto paffuto e lievemente imbronciato del bimbo, i cui lineamenti sono cesellati con esattezza anatomica, si volge con un’appena accennata torsione del busto e una lieve rotazione della testa verso la spalla. Una soluzione che riesce a infondere al ritratto una propria vitalità e un senso dinamico. Questo movimento ritornerà in numerosi ritratti della produzione successiva.
Canonica adotta una particolare lavorazione del marmo che esalta la pregevolezza della materia. Effetti e sfumature, ottenuti anche tramite la patinatura, concorrono con la finezza del modellato a determinare la dimensione psicologica del soggetto ritratto. Si coglie in quest’opera infatti la “meraviglia del vivere” del bambino Mario, passando dalla levigatezza delle superfici che imitano la morbidezza delle carni, su cui sono minuziosamente descritte le fossette infantili, fino a penetrare l’espressione degli occhi e di tutto il volto.
Sono presenti altre versioni dell’opera del Borgogna: una datata 1900 è conservata al Museo Paulovsk a Leningrado e una a Roma presso il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese (inv. C. 395), datata 1920 ca., anni in cui Canonica replicò le sue opere più note per la sua collezione da musealizzare. Quest’ultima versione poggia su un supporto decorato da motivi di gusto rinascimentale tra cui appaiono lo scudo e le armi di Marte, simbolicamente ad alludere al carattere combattivo del bambino ritratto che rischiò la morte a seguito di una grave malattia.
Una versione in gesso venne presentata all’Esposizione di Monaco del 1900 con il titolo generico di Testa di bambino (n. 1494, p. 135, fig. p. 111) e a Venezia del 1901 (n. 9, p. 118).