VALENTINO PANCIERA BESAREL
(Zoldo 1829-Venezia 1902)
Coppia di reggivasi con Tritone e Nereide
legno intagliato
inv. 1906, XVII, 102-103
61 x 22 x 30 cm.
Le due figure mitologiche furono concepite dal noto scultore bellunese Besarel intorno al 1884, quando l’intagliatore presentò all’Esposizione Italiana di Torino di quell’anno due sculture analoghe recensite con lode da Giuseppe Corona (1884, p. 110). Il critico scrisse che “il gigantesco gruppo del Tritone e quello della Sirena”, visibile nella sezione dedicata alla ditta veneziana, era stato eseguito da Besarel “con rara maestria”, così come gli altri lavori esposti alla mostra. Tra questi Corona menzionava lo stipo “porta-gioielli” commissionato dalla regina Margherita, “vero capolavoro del buon gusto” ed ampiamente elogiato “per la squisitezza degli intagli a raffaellesche, a puttini e a cariatidi”, e passava quindi a citare il monumento a Brustolon, ritenuto “di una delicatezza commovente”. Citava inoltre i “molti modelli di sedie, di panche di cofani, di credenze dalle più piccole alle gigantesche”, un grande specchio da camino e uno scrittoio “notevoli per mole e per esecuzione” e i “vari saggi di quelle cornici a puttini” delle quali Besarel era ritenuto il più grande ideatore. “Valentino Besarel, nell’arte dell’intaglio, è maestro per finezza di lavoro e per l’armonia delle composizioni”. Concludeva Corona aggiungendo però che all’artigiano mancavano solo la scintilla dell’invenzione e il coraggio dell’innovatore, carenze queste superate grazie all’indiscussa abilità tecnica. Proprio a questo riguardo si può notare come le nostre sculture, acquistate insieme ad altre opere dell’artista da Antonio Borgogna per la propria collezione, furono concepite da Besarel riprendendo le articolate pose presenti in alcune statue manieriste, come nel Tritone, bronzo di Giambologna ora esposto al Metropolitan Museum di New York. Questo modello fu ripreso anche da Nicolò Roccatagliata in un suo bronzetto. Queste figure vengono riproposte collocandole sopra finti scogli di gusto barocco ispirati alle opere di Andrea Brustolon. Il successo ottenuto dalle sculture presentate alla mostra torinese, dove la tradizione scultorea italiana era stata interpretata secondo una chiave di lettura improntata ad un inedito naturalismo, spinse dunque Besarel ad eseguirne delle varianti documentate sia da questi esemplari sia attraverso le fotografie dei suoi album. Si tratta delle due figure marine poste ad ornare la gondola della Regina e di quelle intagliate per un elaborato centrotavola attualmente disperso.
Bibliografia: E. Colle in Valentino Panciera Besarel (1829-1902) storia e arte di una bottega d’intaglio in Veneto, catalogo della mostra a cura di M. De Grassi, Belluno, Palazzo Crepadona, Forno di Zoldo, Chiesa dell’Addolorata, 21 dicembre 2002-30 marzo 2003, Belluno 2002, pp. 136-137.