WILLIAM JAMES
(documentato a Londra dal 1746 al 1771)
Il Canal grande e la chiesa della Salute a Venezia
Il molo di Venezia
tela
Acquistati da Antonio Borgogna all’asta della collezione Borg du Balzan di Firenze nel 1894
inv. 1906, V, 361-362
75 x 127 cm

I dipinti vennero acquistati all’asta Borg de Balzan di Firenze nel 1894, per 1.750 lire, dal collezionista Antonio Borgogna ed allestiti a Vercelli nella Sala Araba della sua casa Museo (Catalogue du Musée L. Borg De Balzan a Florence, 1894, p. 29, nn. 169-170, tav. 169). Alla stessa asta comprò ben dodici opere di artisti fiamminghi e olandesi tra cui La visita attribuito a Gerard Ter Borch, la Scena di Bordello attribuita a Jan Steen, L’avaro e la Morte assegnato a Rembrandt e oggi a Willelm de Poorter (Meijer 2001), oltre a diversi disegni (Bora 2003) e oggetti d’arte decorativa.
Le due vedute, date in asta al Canaletto, sono state attribuite al pittore inglese William James sulla base di una quasi identica replica raffigurante Il Molo di Venezia venduta da Sotheby’s a Londra il 3 aprile del 1968 (Viale 1969, p. 86; “The Burlington Magazine”, n. 780, marzo 1968, p. XIX). Specializzato in scorci londinesi, James espose alla Society of Artists e alla Royal Academy tra il 1761 e il 1771. Fu allievo di Canaletto durante il suo soggiorno in Inghilterra tra il 1746 e il 1755 grazie ai rapporti con il console Joseph Smith, intermediario negli acquisti d’opere veneziane per la committenza inglese, anche in relazione alla fortuna delle mete italiane del Grand Tour.

Le due tele del Borgogna in pendant mostrano una veduta e il suo controcampo.

Ne Il Canal Grande e la chiesa della Salute la scena è animata dalla processione del doge, con il Bucintoro in lontananza, la pomposa imbarcazione su cui si recava per l’Ascensione a celebrare il rito dello sposalizio tra Venezia e il mare.

Diverse opere raffigurano la stessa veduta in particolare le tele di Canaletto alla Gemäldegalerie di Dresda (Constable 1962, n. 168), quelle della Royal Collection Trust (RCIN400520 e RCIN 404397), provenienti dalla collezione del console Smith, e una, attribuita ora a Bernardo Bellotto, al Louvre (RF 1961 33). Rispetto a queste James amplia lo sguardo prospettico comprendendo interamente la vista del fianco della chiesa della Salute. Un puntuale confronto è possibile con la versione della Glasgow Art Gallery (inv. n. 1156) data alla scuola di Canaletto e ritenuta copia da un originale perduto del maestro (Constable n. 179a) di cui, un’altra versione, venduta da Sotheby’s nel 1933, è indicata come proveniente dall’asta Borg de Balzan (Constable n. 179c). Lo stesso vale per l’opera attribuita ad un generico seguace inglese di Canaletto dalla collezione Northwick di Cheltenham in asta a Vienna nel 2020 (Vienna, Dorotheum, 10 novembre 2020, lotto 125).

La prospettiva con Il Molo di Venezia, con la Zecca e la colonna di San Teodoro, trova il modello principale nella tela di Canaletto al Castello Sforzesco di Milano (1735 ca.) già in collezione Albertini a Roma (Constable 1962, n. 95; Corboz 1985, P252). Nella veduta del Borgogna oltre alla chiesa della Salute e la punta della Dogana, si intravede l’isola della Giudecca con la chiesa del Redentore e al centro un massiccio campanile della chiesa della Carità. Rispetto all’immagine reale, all’estremità sinistra, James aggiunge una vista impossibile dell’isola di San Giorgio e ruota la facciata della chiesa di San Giorgio Maggiore, già presente nella composizione di Canaletto.

Un confronto diretto è possibile con la Veduta del Molo di William James di collezione Alfonsi a Vicenza giunta dal mercato antiquario di New York (Pedrocco 2001, p. 144) e con una versione simile in asta a New York nel 2008 (Sotheby’s, 24 gennaio 2008, lotto 425).

Un riferimento per entrambe, ma non letterale, furono le incisioni ad acquaforte di Antonio Visentini (Venezia 1688-1782) tratte da Canaletto della serie di grande successo Prospectus Magni Canalis Venetiarum, edita nel 1735, ampliata nel 1742 nell’Urbis Venetiarum Prospectus Celebriores ex Antonii Canal e commissionata direttamente dal console Smith.

La personalità del pittore inglese, di cui non è documentato nessun viaggio in laguna, emerge nei toni vividi, nella luce fortissima e nordica, nei modi secchi e nella semplificazione degli assembramenti di tozze figure e di gondole che ne differenziano lo stile dal maestro veneziano.

Alessia Meglio

 

William James, Il Canal Grande con Santa Maria della Salute a Venezia, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna
William James, Il Molo di Venezia, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna