I percorsi per le scuole. La sfida della visita didattica.
Un percorso al giorno
Maggio è stato il mese delle scuole al Museo Borgogna, dove ogni giorno numerose classi, di diversi istituti anche non vercellesi, hanno seguito un percorso tematico diverso.
Ragazzi di elementari, medie e superiori sono stati accompagnati dai loro insegnanti alla scoperta del museo. Ogni classe ha scelto un percorso, mirato a scoprire un aspetto specifico delle collezioni. Dalle tecniche artistiche all’alimentazione, dai colori alla mitologia. Quest’anno la sezione didattica, composta da Roberta Musso e da Giulia Enrico, si è avvalsa anche del nostro aiuto.
«Anna e Valeria, ve la sentite di tenere una visita guidata ai ragazzi delle scuole?»
«Mmmmm…certo!».
Noi, volontarie del Servizio Civile abbiamo scelto un percorso tematico a testa: la mitologia greca per Anna e la tecnica dell’affresco per Valeria.
Le settimane precedenti le prime visite sono state di intensa preparazione. Giulia e Roberta, responsabili della Sezione Didattica da molti anni, ci hanno spronate, supportate, ascoltate, e dato consigli preziosi.
“A buon fresco”: percorso guidato con laboratorio insieme a Valeria
Le tecniche artistiche mi hanno sempre affascinato, motivo per cui ho scelto di prepararmi sul percorso A buon fresco. È una visita focalizzata sulla realizzazione dell’affresco che vede nel laboratorio sulla tecnica dello spolvero la sua conclusione. Accompagno i ragazzi nelle sale del museo che ospitano i dipinti murali strappati e, dopo averli aiutati ad ambientarsi tra le opere, si passa a parlare della tecnica. L’affresco è stata una vera e propria sfida: come trasmettere ai giovani visitatori l’interesse per una tecnica particolarmente complessa? I passaggi da illustrare ai ragazzi sono davvero tanti! In mio aiuto sono accorsi i materiali messi a disposizione dal museo. Pigmenti, affresco didattico e attrezzi del mestiere o sono stati preziosi compagni per catturare l’attenzione dei ragazzi. Grazie ai materiali è stato più agevole incuriosire i giovani visitatori, partendo dall’intonaco e arrivando alle tecniche di estrazione.
Infine, laboratorio. In aula didattica i ragazzi hanno potuto sperimentare la tecnica dello spolvero. A ognuno viene dato un disegno che dovranno forare con una matita appuntita a intervalli regolari. Una volta forate tutte le linee del disegno abbiamo lasciato loro un altro foglio da tenere sotto il primo. Si passa poi alla fase di riporto con il pigmento nero e un batuffolo di cotone. Starà a loro raccogliere il pigmento col cotone e tamponare il disegno seguendo i fori realizzati prima per far sì che il colore si imprima sul secondo foglio. È stato affascinante vedere i ragazzi all’opera, concentrati sui vari passaggi e, soprattutto, vederli soddisfatti del risultato finito.
E se poi li annoio? I miti con Anna
Il percorso sul quale ho scelto di prepararmi, studiato dalla Sezione Didattica, è quello sulla mitologia e sul teatro greco, Che Mito! Eroi e dei fra antico e moderno. È un percorso in cui l’interazione fra la guida e i ragazzi è quasi automatica. Dopo aver ascoltato i racconti mitologici, sono invitati ad interpretarli, a viverli da protagonisti. Recitano, come fossero attori a teatro, con tanto di costumi, trucco e copione.
Il contatto con il pubblico è l’elemento prevalente della mia attività in museo, ma non mi ero ancora confrontata direttamente con quello dei più piccoli. In diverse occasioni ho prestato assistenza durante le visite didattiche, ma non avevo mai assunto il ruolo di guida.
Ho già lavorato a contatto con i bambini, e proprio per questo so quanto è difficile attirare la loro attenzione. I bambini sono trasparenti, non hanno filtri. In altre parole, se quello che racconti, e come lo racconti, li annoia, non lo nascondono. Il calo dell’attenzione è sempre in agguato. Il rischio di pisolino in piedi è sempre alto.
Due sensazioni prevalenti, quando ci è stato proposto di tenere delle visite didattiche. Paura e desiderio di provarmi, di dimostrare di avere le capacità per quel tipo di attività.
La prova della Fattoria in città. Un percorso inedito
«Vi piacerebbe ideare un percorso per il laboratorio che il museo tiene ogni anno a La Fattoria in Città?»
Mangiamo i colori? è il laboratorio sui colori vegetali che abbiamo preparato per l’occasione. Chi ha detto che con caffè, cacao, curcuma, paprika e spinaci, si può solo fare merenda?
Il laboratorio è stato ospitato nei nuovi spazi della Biblioteca Ragazzi nell’Ex Farmacia, molto vicini alla zona in cui si svolge la Fattoria in Città.
L’esperienza delle visite didattiche è stata d’aiuto per l’ideazione di un percorso nostro. Un percorso originale con cui coinvolgere e divertire i bambini e, nel frattempo, fargli conoscere il museo. Assistere per diversi mesi ai percorsi didattici tenuti dallo staff del museo, è stato propedeutico. Ci ha aiutate a capire quali sono le modalità di approccio migliori. Come coinvolgere i bambini e i ragazzi più grandi, anche con delle domande. Qual è il modo più corretto per porle, senza metterli in difficoltà. Come trasferire le conoscenze che abbiamo acquisito, in modo efficace, e non in maniera semplicistica. Certamente è un lavoro in fieri, abbiamo ancora moltissimo da imparare, ma siamo orgogliose di aver esordito con successo ed un entusiasmo reciproco tra noi e i ragazzi al Museo Borgogna.
Valeria Gobbi e Anna De Bernardis